INTERIOR DESIGN LAB IUAV 
DOCENTI: Massimo Barbierato, Valentina Carli
con Livia Mazzocchetti, Luisa Tortomasi
A seguito di un questionario somministrato agli attuali studenti universitari, si ipotizza che nel 2100 le università presenti sul territorio veneziano si uniranno in un grande polo chiamato POLIstudio Venezia. L’aspetto principale del progetto si focalizza sul decentramento delle attività universitarie verso le aree spaziali perimetrali portando all’appropriazione di spazi didattici alternativi e non tradizionali. Azione dirompente che genera un’ esplosione controllata di competenze e scambi multidisciplinari.
Venezia: aula a cielo aperto.
Un laboratorio dove approfondire, conoscere e vivere.
Il nuovo comparto universitario includerà pertanto le sedi dell’Università Ca’ Foscari, dello IUAV, del Conservatorio Statale di Musica Benedetto Marcello e dell’ Accademia di Belle Arti.
Questa operazione permetterà al nuovo polo di avere maggi
ore libertà all’interno della città, dislocando le attività sull’isola a seconda delle esigenze delle singole discipline e degli studenti, favorendo, inevitabilmente, un crescente numero di incontri tra frequentanti di diverse facoltà, uno scambio più capillare ed una dinamicità più stimolante.
Questo sistema permetterà di formare classi e corsi multidisciplinari, accomunate dallo stesso bisogno di amalgamare le conoscenze e stimolare curiosità nuove.
Il secondo piano del magazzino 6 di IUAV, diventa modello spaziale per concretizzare le ipotesi spaziali del futuro polo universitario.
O area comune - relax
O area studio
O area laboratorio di ricerca 
Il piano diventa una zona senza una precisa attribuzione di precisi corsi e facoltà: la sua specificità è proprio quella di essere multidisciplinare. Lo spazio, ora libero nella sua porzione centrale grazie allo spostamento di tutte le funzioni nella sua area perimetrale, consente lo scambio di idee e informazioni in un ambiente ampio e luminoso, con un alto grado di adattabilità in base alle attività svolte al suo interno. Il piano è suddiviso in tre grandi aree: il laboratorio di ricerca, l’aula studio ed un’area comune. Il pavimento è forato secondo una griglia di 3x3 metri, base di partenza per la costruzione di diverse configurazioni spaziali tramite pareti divisorie flessibili.
Come viene mostrato dalla sezione longitudinale la boiserie perimetrale funge da parete attrezzata con molteplici funzioni. Per i rivestimenti della boiserie è stato ipotizzato l’utilizzo di un materiale sostenibile e facilmente reperibile a Venezia, il composto ottenuto dai gusci di cozze.
Chiamato Sea Stone, il materiale viene prodotto macinando le conchiglie destinate alla discarica prima di combinarle con leganti naturali e non  tossici. È caratterizzato da proprietà fisiche simili alla plastica, come la sua leggerezza e la elevata resistenza conferita dalla sua componente di carbonato di calcio, altrimenti noto come calcare. Questo materiale è stampabile in 3D.
AuReus
Aurora Renewable Energy UV Sequestration
Le finestre, o meglio le solar windows sfruttano una particolare tecnologia, denominata AuReus, vincitrice del James Dyson Award del 2020. Le Solar Window realizzate con i pannelli AuReus, a differenza dei tradizionali sistemi fotovoltaici, assorbono i raggi UV.  I raggi UV vengono reindirizzati ai bordi delle finestre tramite il materiale polimerico di cui sono costituite. Il passaggio d’energia avviene tramite delle micro-celle fotovoltaiche alloggiate all’interno degli infissi.
L’energia elettrica generata da questo sistema, oltre ad essere utilizzata in modo diretto, viene immagazzinata all’interno di accumulatori che permettono lo stoccaggio energetico.
Il sistema energetico complessivo prevede l’utilizzo di trasformatori necessari per soddisfare il fabbisogno energetico di attrezzature più complesse come quelle presenti nei laboratori di ricerca e sperimentazione.
La stessa tipologia di pannello, viene utilizzato anche per le pareti divisorie degli spazi interni ed esterni. Queste pareti divisorie flessibili, quando vengono utilizzate all’esterno immagazzinano energia per poi essere immessa nel circuito elettrico dell’edificio universitario tramite dei trasformatori posizionati a terra.
caratteristiche tecniche
Peso spec. UNI 4294 (g/cm3) 1.35
Resistenza alla trazione (snervamento)
180
Allungamento a rottura 180
Modulo elastico in flessione 10000
Durezza SHORE D 60
opacità
La differente opacità è data dal processo di frantumazione ed estrazione dei succhi. Il differente filtraggio degli scarti permette di ottenere differenti gradi di opacità.
colore
AuReus attualmente può essere realizzato in diverse colorazioni naturali, dalle più accese alle più tenui, fino ad arrivare ad un rosato talmente chiaro da risultare quasi trasparente.
flessione
La flessione dei pannelli AuREUS è data dallo spessore del materiale e dalla percentuale di resina al suo interno. Più è alta la percentuale di resina, più è rigido il pannello e viceversa. Sulla base delle sperimentazioni in corso, e considerando gli obiettivi promossi dal suo inventore, riportati precedentemente, la flessibilità sarà uno degli aspetti fondamentali di questo sistema, raggiungendo ben presto proprietà molto simili a quelle del PVC semirigido, permettendo di arrotolare il pannello di AuReus.
Per costruire le composizioni e sfruttare la flessibilità data da questa tipologia di pareti, vengono utilizzate delle aste. Queste aste con fessura sono predisposte con una batteria a stato solido sulla sommità. Questa tipologia di batteria utilizza elettrodi allo stato solido ed accumula l’energia derivante dall’assorbimento dei raggi UV del pannello solare AuReus. Le caratteristiche principali
sono la sua elevata compattezza e la sua notevole efficienza. Al fine di non risultare bollente al tatto una volta portata all’esterno, l’asta metallica è rivestita da pittura termica per metalli Thermo-Dry. La base favorisce all’asta un ancoraggio solido al terreno. Negli spazi esterni la base si limita esclusivamente al sorreggimento dell’asta e al conseguente posizionamento del pannello.
Le superfici interne della fessura dell’asta sono caratterizzate da celle fotovoltaiche simili a quelle presenti nelle solar windows. Il contatto favorisce la trasmissione dell’energia dal pannello all’asta trasferendola nelle batterie a stato solido.
Sono predisposti dei fori sul pavimento (interno) e nel terreno (esterno).
Negli spazi interni un trasformatore, di dimensioni compatte e posizionato all’interno del foro, converte in elettricità l’energia accumulata negli spazi esterni dalla batteria a stato solido.
Funzionamento accumulo energia.
L’energia solare assorbita in esterna
viene accumulata nelle batterie a
stato solido, per poi essere invertita
in corrente elettrica tramite il trasformatore
presente alla base.
Componenti pannelli:
1. batteria a stato solido
2. rivestimento ThermoDry
3. strip celle fotovoltaiche
4. pannello AuReus
5. base zigrinata con trasformatore
6. fori
Flessibilità e autonomia spaziale.
Configurazioni per l'interno e l'esterno.

Il sistema di pannelli mobili dà l’opportunità di generare numerose e diverse configurazioni spaziali attraverso la griglia di 3x3mt dei fori nel pavimento. La facilità di montaggio e smontaggio permette agli studenti di generare in modo autonomo varie e flessibili divisioni spaziali: pareti concave, convesse, luoghi aperti, chiuse o semichiuse, corridoi, sale o auditorium.
Campo Sant'Agnese
Per via della conformazione architettonica e
spaziale del campo, gli spazi generati dai pannelli
tendono ad essere piuttosto raccolti, ma senza
chiudersi mai del tutto. Sono pensati per occasioni
d’incontro tra studenti e docenti, lezioni all’aria
aperta ed in particolare laboratori teatrali.
Pur lasciando aperta ai passanti la zona di entrata
al campo, è possibile progettare diverse configurazioni
immaginando un laboratorio di
prove teatrali di un corso del POLIstudio.
Le configurazioni attorno alla fontana centrale assumerebbero
la funzione di quinte, aree di riposo,
zone di prova ed un parterre in cui performare.
Giardini di Sant'Elena
I Giardini di Sant’Elena sono pensati come un
luogo adatto ad occasioni di confronto collettivo
degli studenti del POLIstudio, simili agli attuali
Open Lab che si svolgono nell’università IUAV.
L’articolazione dei pannelli permette di avere
ambienti, distanze, forme e percezioni spaziali
diverse, spazi più aperti e liberi o
stretti, luoghi in cui il confronto con l’altro risulta
inevitabile.
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