EXHIBIT DESIGN LAB IUAV 
DOCENTI: Alessandra Maria Laura Bosco, Lucilla Calogero
con Emanuele Di Iorio, Cristian Ferretti, Teresa Girello
La Valle di Seren è sempre stata culla di valori quali collaborazione e convivialità, purtroppo abbandonati e dimenticati. Il cibo diventa pretesto per evocare la Valle attraverso stimolazioni olfattive e tattili che, svincolate dalla fisicità del luogo, raccontano il patrimonio enogastronomico di un territorio tanto povero quanto ricco di elementi identitari.
Nella Val di Seren fino al secondo dopoguerra l’occupazione principale degli abitanti consisteva nel coltivare prodotti della terra ed allevare bestiame, ma in un territorio prevalentemente montuoso, poco fertile e dal clima ostile era difficile ottenere dalla terra il necessario per vivere.
L’uso dei cibi era regolato dal ritmo delle stagioni: in primavera abbondavano le erbe selvatiche commestibili; in estate la frutta, le verdure degli orti e i prodotti del sottobosco, in autunno fagioli e castagne; l’inverno era la stagione in cui
si uccideva il maiale. Il cibo diventa un’occasione per riunirsi, raccontare storie, ridere e rafforzare i legami familiari e comunitari.
70x70x180 cm
Un microspazio per raccontare un intero patrimonio.
Il supporto narrante, è un telaio in legno di abete di misura 70x70x180 cm, composto da montanti verticali e orizzontali di sezione 5 cm x 5 cm che permette di essere montato e smontato manualmente, per varie mostre itineranti.

L’espositore è composto da:
- un ripiano ligneo, base per i manufatti con i quali il fruitore interagisce.
- 4 bandoni di carta da 220 grammi sul quale sono state stampate le testimonianze sulla parte alta, e in basso sono state acquerellate due texture per ciascuna stagione con colori ottenuti dagli scarti provenienti dalla realizzazione delle essenze.
- prespaziato adesivo applicato sul ripiano ligneo verticale riportante titolo e sottotitolo.
Interazione
Legami tra cibo e contesto.
Il fruitore interagisce con l'espositore nel seguente modo:
1 - Il fruitore viene attirato dalle texture colorate (parte bassa del bandone), ottenute dagli scarti vegetali utilizzati per creare l’essenza e che ne identificano la stagione.
2 - Si sofferma poi sulle testimonianze dirette degli abitanti inerenti alla stagione riportate sulla parte alta bandone.
3 - A disposizione subito dopo, su un tagliandino, sono riportati gli ingredienti utilizzati per creare l’essenza racchiusa all’interno del manufatto, realizzato con materiali naturali.
4 - Il fruitore sollevando il coperchio si avvicina al volto il contenitore e può annusare l’essenza.
Un manufatto e un’essenza.
Evocatori di contesti.
I quattro manufatti hanno l’obiettivo di raccontare in modo alternativo il patrimonio enogastronomico della Valle di Seren.
Le basi carbonizzate sono ottenute da ceppi di legno che sono stati sbozzati e lavorati manualmente.
La scelta di carbonizzare le basi non è nata per caso, ma è voluta. Per lungo tempo infatti il carbone ha giocato un ruolo economico-commerciale determinante per i poveri contadini che abitavano la Valle e che barattavano il carbone con beni di primi necessità. I coperchi sono stati realizzati sempre a mano con materiali come, paglia, legno, vimini e ortica, per rispecchiare la stagionalità di ciascun manufatto.
L’elemento più importante è l’essenza, realizzata con ingredienti di origine animale e vegetale utilizzati nella stagione di riferimento. La base carbonizzata assorbe il liquido, e sollevando il coperchio l’aroma viene sprigionato come fosse un diffusore naturale.
Per ogni manufatto un talloncino riportava i materiali e gli ingredienti con il quale è stato realizzato il manufatto.

INVERNO
Legno carbonizzato
(intero manufatto)
Il carbone come risorsa di scambio e il larin come momento di ritrovo quotidiano.
Fondo bruno di maiale
Brodo di pollo
(essenza e tintura)
Richiamano i momenti di condivisione del cibo durante le principali festività.

PRIMAVERA
Tarassaco
Ortica
(essenza, tintura e intreccio di stelo
di ortica per il coperchio)
Richiamano l’avanzamento incontrollato del bosco e la fioritura di piante spontanee della stagione.

ESTATE
Vimini
(coperchio)
Richiamano l’artigianalità insita nella lavorazione di ceste e forme impiegate nella produzione del formaggio.
Morlacco
(tintura)
Pasto fortuito consumato durante l’alpeggio.
Lamponi
(essenza e tintura)
Richiamano i sentieri che portano in alpeggio.

AUTUNNO
Mela
Marrone

(essenza e tintura)
Prodotti stagionali e spontanei che richiamano l’identità della valle e ne costituiscono una risorsa feconda.
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